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G08 La gioia dell’amore

La gioia dell’amore. Chi può amare, chi sa amare è invaso dalla gioia.

Purtroppo molte persone non hanno sentito d’essere amate, né hanno provato l’amore. Persone destinate all’oscurità dentro di sé e alla violenza, fisica e verbale verso gli altri. Queste persone riescono talvolta a sperimentare il piacere o la sodisfazione, ma rarissimamente l’amore.

La gioia dell’amore è talmente poco conosciuta, che quando un maschio stupra una donna, taluni dicono che ha fatto l’amore. Come dicono che con una prostituta costretta per mestiere a sottomettersi a un maschio, il maschio ha fatto l’amore.

La gioia viene dall’amore, a cominciare dall’amore di Dio. Dio ci precede nell’amarci, perché Dio ci precede sempre nel trovarsi là dove Dio lo troviamo.
Anche quando si dice che noi portiamo Dio (per esempio nelle missioni), Dio è già là. Perché Dio non è portato, ma è semplicemente scoperto.

Ebbene, scoprire Dio è scoprire l’amore, se noi siamo sensibilizzati ai “fatti dell’amore”. La gioia cristiana non viene dall’immaginarci Dio presente, ma dalla sua reale presenza. Perché la presenza di Dio è una presenza, che influisce, e il suo influsso non può essere che influsso divino, realizzato dallo Spirito Santo, Amore divino.

Noi sappiamo che nel “frutto” dello Spirito di Dio, come ce lo ricorda Dio stesso servendosi dello scritto di S. Paolo per i Galati, troviamo l’amore, la gioia, la pace, la longanimità, la bontà, la benevolenza, la fiducia, la mitezza, la padronanza di sé (Gal 5, 22-23). All’inizio c’è l’amore dal quale poi fluiscono la gioia e le altre allegrezze.

Sì, è nella gioia provocata dall’amore che noi giochiamo l’esperienza cristiana.

01.05.14