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Attesa di grazia

Siamo tutti peccatori, dice S. Paolo,  e tutti abbiamo bisogno di essere purificati e salvati.

E i santi? Essi, come noi, sono dei peccatori perdonati. Perdonati giorno per giorno, grazie ad una progressiva quotidiana conversione. I santi si dichiarano peccatori, non per un orgoglio nascosto, che fa menzogneri e farisaici nel dichiararsi peccatori, ma per verità verso se stessi.

Chi di noi può affermare, per esempio, di aver evitato tutte le sciocchezze che si commettono durante l’adolescenza? quel complesso di stupidaggini non sante, che la Scrittura designa come “delicta iuventutis meae”, ossia peccati della giovinezza.

Certe agiografie che presentano i santi a tutto tondo fin dal concepimento, sono semplicemente una proiezione delle fantasie dello scrittore.
Il bello dell’affermazione di Paolo che dichiara tutti peccatori, viene subito dopo: abbiamo bisogno della misericordia di Dio.

Bisogno di misericordia. E’ questa una fondamentale apertura verso Colui che è “ricco di misericordia”. Senza il nostro bisogno di misericordia, è, in qualche modo, compromesso il nostro contatto con Dio. Paolo, quando ricorda che tutti siamo peccatori, non intendeva nascondere se stesso con un “mal comune, mezzo gaudio”. Egli vedeva l’umanità posta davanti al Padre. Era un sentir scorrere per le membra di tutta l’umanità il soave fremito del perdono.

L’essere tutti rinchiusi nel peccato, è per poter essere tutti rinchiusi nella grazia. Essere rinchiusi nella grazia, perché siamo un  tutt’uno con Gesù, l’Agnello che alza il peccato.

GCM 17.10.13