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Amore che unisce

E’ bello avvicinare e conoscere dei credenti, il cui più grande desiderio e attesa è che le persone, accostandosi a loro, aumentino nel calore dell’amare Dio.
Più una persona è intima, e più deve infiammarsi di amore a Dio.

Vige anche il reciproco: più una persona ama davvero Dio, e più diventa intima a chi già ama Dio. L’autentica intimità più radicale è soltanto quella che guazza nell’amore di Dio. L’amore di Dio e a Dio è un mare infinito. Tuffarsi in esso ci rende vicini e affini.

I santi, riconosciuti dalla casta cattolica, hanno sempre avuto maggior affinità con persone, dello stesso genere o dell’altro genere, in base alla reciproca sensibilità nell’intuire e nel vivere l’amore di Dio.

Gesù amava particolarmente Giovanni, e si trovava felice nel parlare con Maria, la sorella di Marta, quella Maria che con la sua simpatia per Gesù, aveva “scelto la parte migliore”.

Questa scelta la troviamo in Giovanni Crisostomo, in Francesco e Chiara, in Benedetto e Scolastica.

Non è una scelta ragionata, ma una spinta spontanea del cuore, un’affinità di contemplazione e di preghiera, di carità e di studio. Scelta del cuore, dopo che questo si è lasciato invadere dallo Spirito Santo, attrarre dalla persona dolce e forte di Gesù. L’affinità spirituale viene da lontano, forse già dalla ginocchia di una madre davvero credente e dalla spinta di un padre che si fida di Dio.

Credenti il cui desiderio è quello di spingere gli altri a lasciarsi penetrare dal fuoco dello Spirito, dall’amore di Dio. Francesco: “Vi voglio portare tutti in Paradiso!”

GCM 10.08.13