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Atteggiamenti di fede

Gesù è una centrale infinita di benessere e di vita. La donna, affetta da metrorragia inveterata, tocca la veste di Gesù ed è istantaneamente guarita.

È sufficiente toccare Gesù, e da lui si sprigiona la salvezza.

Semplice tocco, spinto dalla fede. Semplice contatto liberatorio. Perché questo contatto si prolunghi nei tempi, Gesù ha deciso l’Eucarestia. Questo è il mio corpo, dice. Nel corpo è tutto lui, vivo morto e risorto.

In altro contesto Gesù assicura che sarà con noi fino alla fine del mondo. In questo contesto eucaristico, egli specifica di esser con noi nel corpo e nel sangue, ossia corpo vivente. Questo corpo è lo stesso corpo, che, toccato dalla donna, sprigiona salute.

Potrebbe avverarsi sempre? In Gesù Eucarestia, è ancora “miracoloso”? sì, è ancora miracoloso, ma soltanto in quanto Gesù, non come un talismano.

Purtroppo un Gesù, un Dio talismano, spesso è indicato dai nostri comportamenti, non di fede, ma di superstizione. La fede ama la libertà di Dio; il talismano tenta di sottometterlo, affinché produca gli effetti da noi voluti.

Se vuoi, puoi guarirmi: troviamo scritto nel Vangelo. Tuttavia la donna, che tocca il lembo del mantello di Gesù, è decisa; per lei è sufficiente toccare, sicura della forza guaritrice di Gesù. Sembra che lei si dimentichi del “se vuoi”. Va diritta al dunque.

Sono questi due atteggiamenti diversi della stessa fede nel Signore Gesù. Nel Vangelo c’è un terzo atteggiamento: “Se puoi!”. Atteggiamento di fiducia condizionata, con un barlume di fede incipiente. Or bene, anche quest’atteggiamento è accolto da Gesù. Gesù comprende anche l’uomo titubante… purché si rivolga a lui!

29.03.14