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Pane di misericordia   


      L’Eucarestia, presenza e veicolo di misericordia. Per vivere Gesù abbondantemente è opportuno satollarci di Eucarestia e ubriacarci di Vangelo.

Nell’Eucarestia facciamo il pieno di misericordia. Il dono di Gesù misericordia, che si consuma in noi, per non restare difeso in sé, ma libero offerente di se stesso.

È ovvio vedere come l’Eucarestia è misericordia. Se Gesù, infatti, è la misericordia di Dio, impersonata in una creatura, l’Eucarestia è questa creatura presente tra di noi costantemente.
Consegue che rifiutare l’Eucarestia, è rifiutare la misericordia concreta. Rifiuto: la non fede in Gesù presente nel pane, nel vino e nel raduno dei credenti, ma anche il pratico snobbare l’Eucarestia è uno snobbare la misericordia. L’evitare l’Eucarestia per il non sentirsene degni, è proprio l’opposto della finalità dell’Eucarestia, che è quello di “farci degni di Dio”.

Gesù, secondo quanto è riportato nel vangelo di Giovanni, ci indica quale è la carica di misericordia inclusa nel “sacramento dell’Eucarestia”. Dio misericordioso è teso a non lasciarci perdere, fuori del suo amore, e Gesù indica la modalità, con la quale la nostra salvezza è garantita.

Gesù, iniziando il suo parlare sulla potenza salvifica di Dio, invita i suoi ascoltatori a non fermarsi sul pane che nutre il nostro corpo, perché questo è un cibo che perisce, mentre bisogna tendere oltre e cercare e utilizzare un pane che dura per una vita eterna.

Due cibi sono indice di ristoro, però la bontà di Gesù vuol condurre i suoi, quelli che si fidano di lui, oltre il materiale e il presente, perché solo così la misericordia di Dio aggancia l’uomo.

 12.09.15