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Misericordia: apertura 

 
        La teologia ci ha aiutato a scoprire che la misericordia di Dio è Dio stesso. Dio è infinito, e noi possiamo contemplare la misericordia di Dio, sotto molti aspetti, tutti visitabili, senza mai esaurirli.

Perciò alla nostra riflessione e alla nostra contemplazione, si presentano molte opportunità, dentro le quali scegliere l’ottica particolare, attraverso la quale perderci nel mistero. È come entrare nel godimento della natura, che si rivela nel “m’illumino di immenso” o nel “dolce naufragare in questo mare”. Gli stessi atteggiamenti, eppure tanto diversi.

Così accade nel contemplare la misericordia di Dio: molte sono le porte dell’incipit, ma l’arrivo è uno solo.

Una prima porta è vedere Gesù in quanto misericordia di Dio. Vedere Gesù realizzazione nella storia, come Dio misericordioso.

Una seconda porta è la contemplazione della misericordia di Dio nella Chiesa (come Gesù, misericordia di Dio incarnata). Gesù ha riversato se stesso nella comunità dei credenti in lui. La Chiesa utilizza segni concreti per vivere la propria misericordia a favore degli uomini. I segni concreti, produttori di misericordia sono i sacramenti.

Il battesimo è la misericordia che invita e accoglie. È l’entrata nel seno del Gesù benefico e misericordioso. Altre religioni proclamano Dio misericordioso. La Chiesa crea e offre la misericordia della salvezza.

L’Eucarestia è misericordia offerta per essere assimilata. Tanto offerta da “consumarsi” nel credente.

La Riconciliazione è misericordia riofferta a chi aveva, stupidamente, rinunciato alla misericordia, che non tramonta mai, perché Dio è eterno.

 30.08.15