HOME

Home > Chiesa SACRAMENTI > Articoli 2016 > Chiesa proprio chiesa  

Chiesa proprio chiesa  


     Talvolta siamo invitati a distinguere il successo dall’essenziale. L’afflusso di persone in una chiesa… non sempre “vengono in chiesa”!

Venire in chiesa, trattandola da chiesa, è un venire a pregare, a fare messa, a imparare la tradizione evangelica. Andare in chiesa per vedere quadri, assistere a spettacoli, a godersi un concerto, è un profanare la chiesa, ridurla da luogo di preghiera, a edificio che contiene altro che non sia preghiera, ossia da casa del Padre a spelonca di ladri, per usare le parole severe di Gesù.
Probabilmente aumenta l’afflusso, e sparisce la preghiera. Se non serve alla preghiera, la chiesa non è più chiesa: è sconsacrata per il tempo che dura il suo uso per manifestazioni profane.

Per chi si ferma alla superficie (afflusso e successo), l’approfondimento essenziale perde ogni rilevanza. Non è il numero dei cristiani che abbandonano la pratica che deve preoccupare eccessivamente, ma la diminuzione di fede a cominciare da chi pratica. La fede salva, ci avverte S. Paolo, non le opere, più o meno convinte.

Fa soffrire costatare che troppo spesso preti e frati si siedono paghi sul fatto che “questa sera sono venuti in molti (anche pagando!) al concerto di Natale”.

Una volta ho visto che un concerto di Natale è stato rifiutato in una chiesa, non a causa della non preghiera del concerto, ma a causa delle cartacce trovate in chiesa, dopo un “concerto natalizio”, accompagnato da succhiate di caramelle.

È bello aver scelto nella nostra vita la chiesa soltanto come luogo di uno speciale incontro con Dio!

 17.10.15