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Pane e briciole 

Sazia di più il pane, o saziano di più le briciole? Molti credenti sfuggono dal pane per riempirsi di briciole. È il destino triste di chi evita l’Eucarestia per dire le preghiere a tutti i santi. Addirittura vedo le persone che, durante la Messa, recitano il rosario, anziché partecipare alla Messa.

Le briciole hanno sì il sapore del pane, di cui costituiscono solamente la periferia. Ma se si vuole saziarsi e non fingere di mangiare, le briciole non servono.

Ebbene noi cristiani, cattolici e ortodossi abbiamo il pane sostanzioso, Gesù nell’Eucarestia. Quel Gesù che, da profeta e da Dio, ha assicurato che chi mangia “quel” pane, che è lui, vivrà per sempre. Non solo sostanza nutriente, ma nutrizione che si estende nell’eterno.

Tra i cristiani molti preferiscono le briciole al pane. “Non vado a Messa, ma dico le preghiere mattino e sera”. “Non frequento l’Eucarestia, ma dico il rosario di Medjugorie”. “Alla messa ci vado qualche volta, ma preferisco seguire la Messa in televisione”.

Il senso dell’essenza per molti è smarrito. L’Eucarestia come centro e fonte dei sacramenti e – talvolta – delle varie pratiche di pietà, è dimenticata. Responsabilità della catechesi, che preferisce insegnare i dieci comandamenti, staccati dal contesto principale: Gesù Eucarestia.

Evidentemente, è necessaria una educazione all’Eucarestia, ossia al centro, lasciando in secondo piano devozioni, pellegrinaggi, santuari. Questi non sono negativi, se illuminati dall’Eucarestia. Però, tutti, sono sempre dei derivati secondari.

10.04.15