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Misericordia e giustizia


     Senza giustizia la misericordia non è applicabile. Senza giustizia, la misericordia non troverebbe terreno, cui aggrapparsi. E, poi, non troverebbe una realtà, da poter rendere umana. Il cuore misericordioso di Dio, abbisogna della miseria umana, per poter essere efficace.

Anche la creazione – scrive Paolo – è stata sottoposta al disfacimento, per poter risorgere con l’uomo. E Lui ha reso debole e inconsistente la creazione.

La giustizia, per esser ghermita dalla misericordia, abbisogna di essere preparata a ricevere misericordia. Una giustizia chiusa ermeticamente in sé, non presenta appiglio alla misericordia. E la giustizia chiusa in sé, esigente e rigida, è parente stretta dell’odio e della vendetta, non ammette altre realtà che se stessa. È la giustizia dei farisei, che non ammette contatto con il peccatore. Gesù è la misericordia di Dio, perché accostava i fuorilegge: pastori, prostitute, pubblicani, gente che abbisognava del medico. Gente malata, che aveva infranto la legge, che aveva bisogno di compassione e di “redenzione”, gente che aveva dei “conti aperti” con la giustizia.

Chi di noi non ha un conto sempre aperto con la giustizia di Dio? Paolo: siamo tutti peccatori, e io ne sono il capofila. Essere “giusti” è un pericolo. Essere “peccatori giustificati” è serenità e gioia. Quella gioia, che scaturisce dalla nostra umiltà e dall’incontro con lo Spirito Santo.

Quanto sono pieni di livore coloro che pretendono una giustizia vendicante, e quanto sono lieti coloro che, peccatori, accettano la misericordia del perdono. Mai senza giustizia, e mai senza misericordia!

05.02.16