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Unità matrimoniale 

È ovvio che il tutto non può essere la mera somma matematica delle parti. L’Italia, nell’idea astratta, non è la somma delle regioni, non è neppure la piemontizzazione delle regioni, come avveniva di fatto nell’800. Come non avremo un’Italia, se anche il Sud accetterà l’ideologia leghista. L’Italia è un valore che unifica le regioni, una cultura che le permea, un sentimento che le pervade.

Però, qui interessa sapere se il matrimonio è semplicemente un contratto tra due persone (contratto sempre manipolabile!), o un valore che supera e unisce due persone. La differenza tra il cosiddetto matrimonio civile e il cosiddetto matrimonio religioso (perché non “cristiano”) non sta solo nella differente cerimonia (un uomo con la fusciacca a tracolla e un uomo con la stola sulle spalle), ma nel tipo valoriale del rapporto.

Il contratto pubblicamente riconosciuto con anche le conseguenze giuridiche, si esaurisce nell’”amore tra i due”, un amore fallibile, “eterno fin che dura” direbbe Verdone.

Il matrimonio “religioso” può avere la solidità della singola ideologia religiosa. Il matrimonio cristiano supera l’amore contrattuale, l’ideologia religiosa, per incontrarsi con una persona garante dell’unione delle due persone, capaci di superare contratti e ideologie, per affidarsi a Gesù, l’unico in grado di “far uno dei due”.

Il matrimonio cristiano è “benedetto da Dio”, ossia penetrato personalmente dal Dio che è la “benedizione” incarnata nell’amore, nel contratto e nell’ideologia dei due. Soltanto Gesù è la forza che supera la giustapposizione, per offrire l’unità!

16.08.15