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Tempio dello Spirito

Gesù intravede la distruzione del tempio  Così il Vangelo ce lo presenta. Trascuro le ricerche degli esegeti, per conoscere se lo scritto del Vangelo di Luca fu steso prima o dopo la caduta di Gerusalemme nel 70. Del resto tutte le ricerche in questo settore, espongono solo ipotesi o probabilità, mai certezze.

Il tempio di Gerusalemme, orgoglio degli Israeliti, e, almeno in parte, sostegno della loro fede, per Gesù è invece un mero accessorio storico. Alla donna di Samaria Gesù dichiara apertamente che, per quanto fosse importante il tempio di Gerusalemme, anche più del tempio ufficiale di Samaria, l’uno e l’altro sono poco importanti, perché Dio è adorato grazie al vero Spirito Santo.

Il tempio di sasso è soltanto un luogo, per di più un luogo solamente sacro, ossia stabilito dagli uomini come area destinata a preghiera e ad adorazione (che non deve essere trasformata in covo di banditi).

Gesù cerca un altro tempio dove realizzare la sua presenza: “Dove due o tre si radunano per me, là io ci sono”. Il vero tempio di Gesù è errabondo, e può edificarsi, momentaneamente, in qualsiasi luogo, cioè là dove si uniscono in fede e in preghiera alcuni cristiani. Due fedeli (o milioni di fedeli) uniti per Gesù, edificano il fugace tempio di Dio.

Paolo riprende la parola di Gesù, quando ai cristiani comunica che il tempio di Dio sono loro. Se si incontrano per la fede e con la fede, essi sono il tempio dello Spirito. E dove c’è lo Spirito del Signore, là vibrano fede e libertà e salvezza.

Due persone si uniscono, in famiglia, tra amici, nel confessionale: ed ecco eretto il tempio dello Spirito.

FCM  23.11.13