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Noi misericordia

Matteo 25, ss.

In Gesù  con la presenza dello Spirito Santo, il Padre si è donato da se stesso in misericordia. Siamo entrati nella gloria del Padre.
Però non siamo solamente gloriosi e glorificati, ma il perdono e la misericordia del Padre ci ha resi così pieni di misericordia, da esser noi stessi capaci di esercitare la stessa misericordia di Dio.

Nella chiesa, in Gesù, la nostra povertà è trasformata in “centrale” di energia di misericordia, così possiamo vivere nella stessa misericordia di Dio, già in questa vita, realizzando in modo completo quel “come in cielo, così in terra”. “Siate misericordiosi come il Padre”.

Le direzioni verso le quali la nostra misericordia si espande sono diverse.

Nel mio egocentrismo, mi sembra di cominciare con l’esercitare la misericordia verso me stesso. Esse buono con me, perdonandomi quando erro e la ia superbia si adonta e mi reca turbamento (mi mangerei le dita!).

Poi la misericordia verso Dio, , perché non fa ciò che io gli chiedo, sia riguardo a me, che riguardo agli altri. Aver pazienza con nostro Padre, sapendo che lui sa quello che fa, e ringraziandolo per quello che continuamente mi sta facendo: amarmi e amare ogni creatura.

Poi la misericordia verso gli altri. Ringraziare Dio per coloro che s’avvicinano a me. Amandomi o stimandomi o aiutandomi. E poi sopportando le persone noiose o “cattive”. In loro c’è sempre il figlio di Dio, che ha immesso nella loro persona tutte le energie, per far in modo che non siano di peso né a me né (soprattutto) a se stesse.

E poi essere misericordioso verso la temperatura, verso gli animali (anche le formiche, come faceva S. Francesco), verso gli eventi, per estendere su tutto la misericordia, che Dio  ha esteso su di me, riempiendomene.

13.12.15