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Divi e divini

Il mondo odierno è pieno di divi e di dive. Uno sguardo fuggitivo a un qualunque mezzo di comunicazione ci presenta divi del giornale, del cinema, della finanza e (attori) della politica. Un esercito innumerevole di divi, da cancellare qualsiasi Olimpo dell’antichità. Siamo precipitati nella nuova idolatria politeistica.

Poi mi rivolgo a un bambino credente e mi accorgo della vera presenza dell’unico Dio in lui.

Divinità di origine diversa. Dal basso spuntano le divinizzazioni attribuite agli uomini e alle donne. Dall’alto mi viene: “Questo è mio figlio, l’amato”. Nel quale Figlio noi tutti siamo immersi, grazie alla fede.

Divi o divini. Uomini esaltati, o persone graziate.

Il mondo dei divi è corredato di gossip. Le stupidaggini dei divi sono esaltate quasi prototipi di una vita importante.

Chiunque abbia conosciuto un po’ il politeismo della “cultura” (si fa per dire) greca, deve vedere la noia dell’Olimpo, così che gli dei scendevano tra gli uomini e tra le donne, per sfogare i loro capricci.

Il mondo dei credenti è così pieno della gioia di Dio, che non trova neppure un’ora per distrarsi dalla luce infinita.

Coloro che, purtroppo, dimenticano la gioia di stare con l’unico e vero Dio, si creano vane divinità da adorare: sport, sesso, dominio…

Ci è tanto entusiasmante lo svegliarci il mattino e l’accorgerci che, grazie a Gesù, siamo figli di Dio.

09.03.20