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Bambini e turisti

Un bambino durante la messa piange, un altro corricchia in lungo e in largo. Durante la messa, entra in chiesa un turista e, essendo ignorante, povero lui!, gira a passo lento e guarda i monumenti, non dubitando neppure che noi stiamo compiendo un’azione importante, dalla quale dipende la nostra vita e la nostra eternità.

Chi ha disturbato la messa? Il turista che sembra silenzioso e discreto, oppure il bimbo che piange o che scorrazza per la chiesa?

Evidentemente il turista, che ha disprezzato la nostra preghiera. I bambini, no, decisamente no. E mi fa ancora male la frase detta da un  mio famoso confratello, che udì un bambino piangere durante una sua forbita predica.

“Laico (si trattava di un frate non sacerdote), spazza via quel bambino!”

Il bambino che piange, è un bambino che prega e che adora, secondo le possibilità offerte dalla sua età. La sua preghiera si lega a quella dei suoi genitori, che portano i figli alla preghiera, perché tutta la famiglia partecipi alla festa di Dio, attenta alla messa.

E il bambino che corre? La festa è il suo unico modo di lodare Dio, sentendo che lo spazio della chiesa è uno spazio, dove lui si trova a suo agio. Il bimbo vive e loda la vita, muovendosi, ossia loda il dono di Dio, che è il movimento. Non solo non disturba, ma indica a tutti che la domenica è un giorno di festa!

E beati quei genitori, che portano con sé i propri figli, per presentare a Dio la famiglia! Essi sono i collaboratori di Dio, nel rendere Dio Padre di molte creature. Dio è felice di avere una famiglia numerosa. “Schiere lo adorano!”

GCM 16.07.12