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Siate santi

“Questa è la volontà di Dio: la vostra santificazione”, questo ci comunica lo Spirito, tramite S. Paolo.

La domanda: Dio vuole che ci facciamo santi, oppure che ci lasciamo santificare da lui?

Se “noi” ci facciamo santi, ci appropriamo di una capacità, che non ci compete. Farci santi, significa fidarci della santità che dipende da noi. Ho visto tante persone di buona volontà, che si mettevano d’impegno a pregare, a imporsi penitenze, a restare sempre muti e raccolti, perché così pensavano di “farsi santi da sé”. Povera buona volontà, dove si arenava!

La santità non è muso duro in eterno.

La fonte della santità è solamente Dio. Egli santifica la Chiesa, santifica il pane e il vino per rinnovare la presenza di Gesù nella Chiesa. Il santificare è prerogativa di Dio, che è “il Santo”. E’ una prerogativa bellissima e sempre attiva. Gesù: ”il Padre opera sempre”.

E’ prerogativa che deriva dal suo amore, e che trasmette amore. La santità è l’amore di Dio, che penetra la Chiesa, e, tramite essa, tutti noi. Il santificare è un’esigenza dell’amore trinitario di Dio, che si riversa sugli uomini. A cominciare dall’uomo Gesù, santificato “dal ventre di sua madre”.

La libera collaborazione a Dio, che ci fa santi, è il disporsi a ricevere santità, e perfino a riceverla nuovamente nella confessione. Se riceviamo umilmente la santità, collaboriamo con  la Trinità santificatrice.

GCM 05.04.13