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Giudici severi

Può sentire in sé l’amore di Dio, chi nutre odio contro gli uomini? Ci sono delle critiche aspre rivolte a tutti. La critica aspra, che non è un semplice rilievo ma una condanna, indurisce il cuore. Un cuore duro non può amare Dio, se non è esercitato nell’amare il prossimo e nel pregare per i nemici.

Si possono incontrare persone che attendono la morte di un capo civile, politico, o religioso. Attendere la morte di qualcuno è un modo elegante per augurargli la morte. Non è amore. Queste persone non possono poi lamentarsi della propria freddezza nei rapporti con Dio, quando tali rapporti sono ancora desiderati.

I semplici rilievi sui comportamenti, prima nostri e poi degli altri, sono utili per correggere noi e per cooperare a correggere gli altri. Ma se non sai correggere i tuoi difetti talora pesanti, come fai a infierire contro i difetti degli altri? Tu dici: ma i miei difetti nuocciono solo a me, mentre quelli di un capo politico o religioso nuocciono a un popolo o a una comunità! Ma tu sai di essere parte di una comunità? In te nuoci a tutta la comunità. Prima togli la trave dal tuo occhio e poi...

Dio riserva a sé il giudizio sull’uomo. Lo Spirito di Dio fa scrivere a Giacomo: “Giudizio senza misericordia per chi non avrà usato misericordia; la misericordia la vince sul giudizio” (Gc 2,13). “Così parlate e così agite come persone che saranno giudicate in base alla legge di libertà” (ibid. 12).

“Non denigratevi tra di voi, fratelli; chi denigra il fratello, oppure lo giudica, denigra la legge (che impone di non giudicare) e giudica la legge. Se giudichi la legge, non l’osservi, ma sei giudice. Uno solo è il legislatore e il giudice, colui che ha potere di salvare o di rovinare; ma tu chi sei che giudichi il prossimo?” (Gc 4, 11-12)

GCM 30.09.12