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Corpo vivo 

Paolo rimproverò Pietro: così apprendiamo dagli scritti di Paolo.

Dalla Scrittura apprendiamo che Pietro è colui sul quale Gesù appoggia la sua chiesa. Allora Pietro è unica roccia, oppure la sua autorità è rinforzata dal “rapporto” con Gesù e con gli altri cosiddetti “apostoli”?

Allora la chiesa è strettamente monarchica e gerarchica, oppure la chiesa è comunità, nella quale si collocano persone con “incarichi” diversi, supportati dallo Spirito Santo?

I termini “monarchia” e “democrazia” sono davvero applicabili alla realtà vivente della chiesa di Gesù?

Insomma, altro è lo stato del Vaticano, altro è il Corpo di Cristo.

Gesù parla della “mia chiesa (o raduno dei convocati)”. Lo Spirito, tramite S. Paolo, vede in questa “chiesa” lo stesso corpo di Cristo, vivente nel tempo.

L’organizzazione di un ente, anche di indole religiosa, è un sistema fisso e statico. Il corpo è una realtà viva, sempre dinamica, di un dinamismo complesso e vivente.

Per specificare il dinamismo del Corpo di Cristo, Paolo si serve proprio della strutturazione viva di un organismo, all’interno del quale ogni membro esercita una funzione specifica, che influisce sulla vita e sull’attività di tutto l’organismo. Così troviamo scritto nella Lettera ai Romani (Rm 12, 4 ss.).

In parole povere: la chiesa di Gesù non può essere confinata nel clero o nei vescovi e neppure nel papa. Anzi, come noi abbisogniamo del supporto di vescovi e di preti, così vescovi e preti abbisognano del nostro apporto. Anche Pietro è aiutato da Paolo.

02.03.20