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Lo scrigno

Ogni famiglia tiene cari i suoi tesori: le ricchezze, le gioie, gli affetti. Li ricorda, talvolta li commemora. C’è uno scrigno di ricordi, che non può essere cancellato: dall’amore della madre, alle riprese dopo le batoste, alle riunioni per decidere, all’acquisto di oggetti, ai piatti prelibati.

C’è uno scrigno, dove riandare ai tesori, nella famiglia di Dio? Uno scrigno dentro il quale le gioie e le grandezze di casa sono ricordate e rivissute?

Siamo usi chiamare l’edificio di una chiesa, con  la frase “casa di Dio”. Però quando i figli di questa casa si radunano, diventano “assemblea”, “popolo di Dio”, “raduno dei fedeli” proprio come gli Ebrei  e i Muslim.

Invece la casa di Dio è il luogo dove ci incontriamo per gustare le gioie di famiglia.

Uno scrigno è sempre presente: il tabernacolo, dove il nostro Gesù, Dio e fratello, è presente, ci guarda e ci ama.

E poi, ogni raduno, il tesoro diventa preghiera, canto, Scrittura: tutto ciò è la ricchezza incalcolabile della famiglia. E siccome questa ricchezza è frutto di Spirito Santo, noi restiamo imbevuti di questo Spirito.

La Messa è il concentrato delle gioie di famiglia, della famiglia di Dio, dove familiarizziamo (!) tra di noi, e con il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, in compagnia della Madonna e di tutti i santi.

La Messa è rientrare a casa, nella nostra casa, che è casa di Dio, per godere dello Spirito, grazie al ricordo della Persona e dell’opera di Dio.
Soltanto le persone che sanno gioire, che non sono ripiegate costantemente su loro stesse e sulle loro piccinerie, esultano per il tesoro della Messa.          

GCM 23.10.11