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Preghiera continua

E’ necessario pregare sempre. Vivere nell’atmosfera di preghiera, l’atmosfera che ci fa entrati nella zona familiare di Dio.

Alcuni vivono quest’atmosfera in modo semplicissimo e sorridente: ringraziare il Padre!

Cammino e sorrido al Padre per il dono delle gambe e dell’energia che mi fa deambulare. Mangio e ringrazio il Padre per il cibo e per lo stomaco. Dormo e allo svegliarmi ringrazio Dio per la notte e per il nuovo giorno.

Non c’è istante della mia vita, nel quale, se sono sveglio, non possa accorgermi che  la vita e ogni istante e ogni movimento di essa sono dono di Dio. E collegato al dono, si esprime il ringraziamento.

Il “si può sempre pregare” non è difficile. Però diventa impossibile, se significa “sempre recitare delle preghiere” .

La preghiera, per chi si è abituato a sapere che Dio è sempre con noi, è la manifestazione più spontanea dello stesso vivere. Non richiede sforzi di concentrazione o fuga da ciò che si sta facendo. Tutto diventa preghiera, quando il cuore è abituato al ringraziamento, alla dolcezza della riconoscenza.

Difficilmente vive l’atmosfera di preghiera chi è irritato, scontento, precipitoso. Le persone sempre di corsa, non comprendono che si può ringraziare Dio anche camminando.

Può trasformarsi in facile pregare anche il peccato. Quando ci si accorge di aver peccato, ci si accorge anche che il Padre guarda con amore chi è caduto. E allora il chiedere scusa e il riconoscere con sicurezza che Dio perdona, riporta la vita nel clima del ringraziamento.

GCM 25.01.13