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Timbrati di Spirito Santo 

Il sigillo dello Spirito Santo ci caratterizza. Noi sigillati, non per essere chiusi, ma per essere riconosciuti. Lo Spirito testimonia la nostra appartenenza a Dio, che ci ha assimilato a Gesù.

La fede nostra, che tanto ci sostiene nelle diverse vicende della vita, è una nostra capacità e un dono dello Spirito. Nostra capacità, perché la nostra vita è sorretta da una fede (fede non logica matematica), che ci aiuta a credere nelle nostre forze e a fidarci su quelle degli altri: del medico, del tramviere, della madre e dell’operatore ecologico. Essa è anche dono dello Spirito Santo. Dono di Dio-Trinità nell’essere creati, dono di partecipazione alla vita divina e risorta di Gesù.

Nulla avviene in noi e nulla noi facciamo che non sia sorretto dallo Spirito.

Paolo sottolinea la marcatura dello Spirito, soprattutto in ciò che non è costatabile tramite i nostri sensi, ma è chiaro solo all’occhio della fede.

Lo Spirito ci timbra, come riempiti della sua presenza operosa. Questo timbro si rivela anche come caparra della nostra eredità. L’essere timbrati dallo Spirito, è indice chiaro di appartenenza a quel Dio, che già ci enumera tra i suoi figli, e reclama la nostra appartenenza a lui, appartenenza che è pieno diritto all’eredità, perché così si esprime la sua lode completa.

Già il salmo ci avvertiva che noi siamo suoi, gregge del suo pascolo. Non solo come pecore del suo ovile, del quale è pastore Gesù, ma anche come familiari con i santi, della famiglia di Dio.

Il timbro è la sicurezza, che ci fa sapere di essere di Dio, protetti e penetrati dal suo amore.

21.08.15