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Noi riunificati in Gesù

In Gesù si riportano all’unità primordiale tutte le realtà terrestri e celesti. Concretamente, che cosa avviene nei credenti, in coloro che sono innestati in Gesù?

In Gesù noi siamo eletti, cioè predestinati secondo il progetto eterno di Dio, il quale realizza ogni realtà, secondo la attuazione del suo stesso volere.

Siamo scelti non per le nostre qualità, ma per la sua bontà. Non c’è da scandagliare sui perché, c’è solo da gioire poiché così lui ha voluto e vuole. Dio ci sceglie non perché ha trovato in noi chissà quale qualità, ma solo perché lui ci ha resi “sceglibili”. Ci ha scelti solo perché ci ha scelti.

La sua scelta ci ha fatti i primi che si sono abbandonati nel fidarci di Gesù, per realizzare così la lode della sua gloria in noi, nel mondo.

A questo punto si aprono due vie: la riconoscenza viscerale, o una stupidità abissale. Esse sgorgano o da un sì incondizionato, o da un no, senza ragione, se non quella della tenebra dell’orgoglio umano. Sì e no, sono pronunciati di fronte all’annuncio del Gesù morto e risorto.

Infatti qualcuno ha udito “la parola della verità” ossia il semplice annuncio di Gesù, che è il vangelo il quale ci salva.

La “parola della verità, il vangelo che ci salva” porta sì la fede, il fidarci profondamente di Dio in Gesù, ma ciò avviene per un altro dono di Dio: l’essere sigillati dallo Spirito Santo, quello che Gesù promise agli apostoli (e alla chiesa) prima di morire, come si legge nel Vangelo di Giovanni.

Spirito Santo, Cristo, la volontà del Padre, la presenza della Trinità in noi, nella chiesa, è il trovarci riedificati in ciò che è il principio dell’essere!

20.08.15