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La strenna cristiana  

S'avvicina il Natale: è l'abbuffata del commercio, del turismo, della tavola. Meno di preghiere e di eucarestia. Perfino molti presepi con poco cuore e con molta vanità. Chiese con aumento di piante e di stoffe, e con diminuzione di presenze.

Però Natale, presso di noi, è Natale. Ma quale Natale?

Una delle caratteristiche occidentali è il “regalo”. Perfino i poveri si fanno borghesi e regalano cose superflue (cuccagna dei commercianti!).

Il Natale cristiano, che perfino nei conventi si è imborghesito, perdendo una parte della sua autentica valenza, è timbrato Gesù. Gesù dono del Padre agli uomini in vista della loro salvezza. È un dono per la vera integrità essenziale dell'uomo.

Ogni dono di Dio all'uomo, è un dono che riguarda l'essenzialità, non il superfluo dell'uomo, a iniziare dal dono della vita... che non è superfluo.

Gesù ha sparso un'infinità di doni essenziali: la vita ai morti, la salute ai malati, il perdono ai peccatori, la pace e l'amore ai cuori degli amici, la verità dono impagabile in un mondo adoratore della finzione e della menzogna.

Perfino quando Gesù profuse pane in abbondanza agli affamati, ordinò che si raccogliessero gli “avanzi”. Quando in Italia la maggior parte della gente era “popolo” e non ricchi borghesi, i doni natalizi erano “essenziali”: il nuovo paio di calze, le nuove scarpe, il nuovo cappotto per i bambini che crescevano, ecc. Tutte cose utili. Perfino la vecchia befana fascista, regalava solo vestiti.

Sarebbe bello se a Natale i credenti abbandonassero il borghesismo, per donare davvero cose utili, soprattutto ai poveri e alle Missioni. E chi pensa al dono della preghiera?

24.11.15