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La doppia gioia

Esiste una gioia, che solamente nella chiesa si assapora: il trasmettere ai fratelli e alle sorelle credenti la misericordia di Dio.

La misericordia di Dio si attua in noi sempre quando perdoniamo. Il perdonare non è tristezza, ma gioia. Perdonare di cuore, ci indica la parola di Gesù. Se il perdono è “di cuore”, non a denti stretti (perdono, ma voglio giustizia; perdono, ma non voglio dimenticare), allora il perdono allarga il nostro cuore.

Una situazione particolare è creata per assaporare in maniera concreta la gioia della misericordia. Una gioia che invade chi trasmette il perdono e chi è perdonato. È, nella chiesa cattolica, il sacramento della riconciliazione.

Gesù l’aveva inserito nella preghiera principe del cristiano. Rimettere i debiti, perché Dio li rimette a noi. Gesù ha sottolineato, tra le cose che fa domandare al Padre, il mantenimento della vita e la guarigione dello spirito, certo che questa è parte integrale del mantenimento della stessa vita. La vita è monca, se manca della gioia del perdonare. Il perdono è la completezza del pane. La stessa misericordia di Dio si adopera per il pane e per il perdono: Eucarestia e Riconciliazione.

Il cosiddetto sacramento della riconciliazione, espressione sublime e unica della misericordia, è il modo con cui Dio ci fa vivere in ogni dimensione del nostro esistere. La gioia di essere perdonati e di essere, poiché chiesa, trasmettitori vivi e cordiali della misericordia, ci fa gustare assieme la felicità della misericordia.

03.11.15