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Santi con Gesù

Noi siamo costituiti santi. Non diventiamo santi, né tantomeno ci facciamo santi. La santità, una volta avendo creduto in Gesù, non si può acquisire con le nostre forze, ma possiamo soltanto perdere con il nostro sottrarci a Dio, tramite il peccato.

Infatti, ci fa sapere Paolo (Ef 1, 4), “Dio ci elesse in Gesù da sempre, ossia prima della creazione del mondo”.

Il mondo è stato creato tramite Gesù e in vista di lui. Eternamente siamo stati compiegati in Cristo. Nati quindi già santi in Gesù, perché il destino umano è la santità. La Bibbia ci istruisce: Adamo esce buono e bello dalle mani di Dio, poi lui si ingegna a perdere il proprio splendore.

Eletti in Gesù, compiegati nella sua stessa divina santità, Dio ci ha fatti “santi e irreprensibili (non condannabili) davanti a lui (Dio Padre) tramite l’amore”. La santità si vive nell’amore, perché è donata nell’amore.

Paolo ci dice di essere santi, perché Cristo è santo e quindi la fede (beata realtà!) ci lega al destino di santità di Gesù. Il destino eterno di Gesù non può essere la morte, perché essa accade nel tempo. Gesù è destinato alla santità eterna, nella sua realtà di uomo-Dio.

I tentativi pagani di deificare gli uomini, secondo le varie tradizioni, erano un aver intuito questa intrinseca destinazione dell’essere umano. L’errore umano di sempre è pretendere di deificare l’uomo, al di fuori di Gesù. Questa cieca tendenza purtroppo vige ancor oggi, quando proclamiamo gli innumerevoli divi dello sport, del teatro, di mille altri miserevoli ambiti.

La fede in Gesù sola, ci spalanca la visione e la vita della nostra santità di uomini in Cristo.

16.08.15