HOME

Home > ITINERARIO e PSICOLOGIA > Articoli 2016 > La mia morte dignitosa

La mia morte dignitosa

Padre, anch’io ti prego per una mia morte dignitosa. Quando sarò in pace con te, con me, con i miei simili. Quella morte dignitosa, che tu riservi a coloro che, anche nel morire, si affidano a te.

E’ vero che l’affidarmi a te nel morire, è la continuazione dell’affidarmi a te nel vivere. Affidarti lo spirito, la vita, non è perdere lo spirito. L’espirare, ossia, come dice il Vangelo di Gesù, emettere quello spirito, che già prima era stato affidato a te: la morte è l’ultimo momento della vita nel tempo, e il prolungamento della stessa vita, accolta completamente dalle tue mani e dal tuo cuore.

Ti chiedo una morte dignitosa per le persone a me care. Per i miei parenti (carnali e spirituali), per i miei confratelli, per chi mi sta comunque vicino.

Guardando morire Francesco, Antonio e  mille altri, sento di desiderare una morte simile alla loro.

Trasforma la mia paura in confidenza. Anzi ingravida di confidenza la mia paura. La dignità della morte non sta tanto negli atteggiamenti fisici, ma nell’affidarmi. Non sta nel non  lamentarmi, ma nel versare il mio lamento nelle tue mani.

Gesù si rimetteva nelle tue mani, proprio mentre soffriva. Un istante prima di morire, egli gridò, come ci ricorda il Vangelo.

Ti chiedo la morte dignitosa della fiducia nel tuo aiuto. Come  mi stai aiutando a vivere, così mi aiuti ad ammalarmi e a  morire.

Come è totalmente diversa, piena di luce, la morte dignitosa dei santi, da quella “dignitosa” dei suicidi.

GCM 04.11.14