La domanda del cuore
Le domande non sono mai basate sull’oggettività, ma nascono sempre da una sensibilità dell’interrogante.
Le domande sui rapporti di Dio con i terremoti, sono domande e risposte sempre relative e ambientate.
Che cosa è un terremoto per l’Antico Testamento e per dopo Cristo?
È sufficiente una conoscenza superficiale di quell’espressione poetica del passato, per riconoscere che gli antichi credenti in Dio, vedevano nei terremoti una chiara presenza dell’onnipotente e vendicatrice “presenza” di Dio. Più spaventose erano le manifestazioni della natura, più chiara era la manifestazione della potenza di Dio.
Noi oggi, davanti ai terremotati, ci chiediamo: “Dove sta Dio?” (come disse Giovanni d’Ercole). In altre parole ci chiediamo perché dell’assenza del Dio misericordioso nelle vicende del mondo e degli uomini.
Prima: presenza del Dio onnipotente.
Poi: assenza del Dio misericordioso.
Certamente il Dio potente nella misericordia è sempre presente; ma come? Come lo programmiamo noi, oppure come stabilisce lui?
La certezza della sua misericordia comunque, per noi, imitatori e fratelli di Gesù, è il vero sostegno, se non sempre della nostra mente ballerina su e giù per le scale delle nostre logiche, sicuramente sempre del nostro cuore, famelico di paternità rassicurante.
L’abbandono a Dio, adesso e nell’ora della nostra morte, è tutta la sicurezza, per noi e per gli altri, della quale abbiamo continuo bramato ristoro.
29.08.16
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