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Ritorno a Gesù unificatore  

Se il mistero della volontà di Dio si svela nel Cristo, fatto chiesa (perché torturi me?) nella chiesa, riunione dei credenti in Gesù, noi scopriamo che “nella pienezza (completezza) degli eoni (scorrere dei diversi evolversi delle cose nel tempo)” è amministrato il “ricapitolare (riallacciare al proprio inizio) tutte le realtà, celesti e terrestri, in Cristo.

Gesù è il mistero svelato di Dio. Chi vede lui, vede il Padre. Gesù è la sicurezza indiscussa di Dio.

Paolo vede tale sicurezza, sotto l’aspetto dell’unità: ricapitolare attraverso Gesù, quell’unità della realtà, per riportarla all’inizio: inizio nel seno di Dio (le cose celesti), inizio della creazione (big bang?) e dell’uomo (cose terrestri). Ogni altro tentativo di unione nel mondo (unioni scientifiche, commerciali, politiche, sociali) o si riallacciano a Gesù, oppure restano fragili, se non catastrofiche.
L’unione delle persone nelle singole religioni, o tende a far unire le religioni ricapitolandole in Gesù, o crea, apertamente o celatamente, la guerra fra le religioni. Solo la fede in Gesù può fare dei due una cosa sola.

Ricapitolare. Ossia: ricondurre al capo, all’inizio, in quel principio dove troviamo il Verbo, attraverso il quale è stata realizzata la realtà esterna a Dio.

Il “ricapitolare” non è un semplice realizzare, ma è anche un riparare: riparare le ferite dell’uomo, le sue storture, i suoi peccati. È un ritrovare l’unità stracciata dalle passioni e dal peccato, dalle pretese di dominio, e dall’orgoglio dell’”uomo che si fa da sé”.

L’unità in Gesù si attua, quando noi ci lasciamo raspare via, per opera di Gesù, le molte rogne create dalla nostra superbia.

20.08.15