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Terremoto e fiducia

Il sussulto del terremoto da noi è vissuto, evidentemente, come una catastrofe. Giustamente ci ghermisce la paura, per noi e per gli edifici. Non si scherza.

Eppure qualcuno guardò il terremoto, sotto un altro aspetto.

Il sussulto della terra fu visto come una manifestazione di gioia per le opere di Dio. La terra trema, perché Dio (il terribile) si siede per giudicare gli uomini. I monti, per la presenza dell’opera di Dio, saltano come arieti.

La scienza non ha ancora tutti i dati per fare le previsioni dell’evento del fenomeno.

L’unica precauzione, non per impedire il terremoto, ma per diminuirne gli effetti sugli edifici è la costruzione di manufatti antisismici.

Ma sarà difficile trovare il metodo per liberare l’uomo dalla paura.

La Bibbia ci aiuta a elaborare la paura, affinché l’uomo s’accorga della potenza di Dio nella natura, e della precarietà dell’uomo sulla terra. Perfino la terra, “dalla quale l’uomo è tratto”, diventa matrigna e uccide i suoi figli.

Si può trovare sollievo in pieno terremoto, che non sia soltanto il provvidenziale sollievo della fuga?

Il nostro aiuto è nel nome del Signore, che ci attende per il dono intramontabile della vita eterna. L’unico sollievo è affidarci alle braccia del Padre, che solo conosce il momento della nostra morte.

Se abituati a fidarci in Dio, lungo tutta la nostra giornata, questa abitudine ci accompagna anche nelle emergenze. Non ci sono alternative. Gesù nel pieno dell’angoscia si ricorda di affidare alle mani del Padre la propria vita.

GCM  23.05.12