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Proiezione

Mi ha fatto sorridere una coppia musicale (organo e voce), che vuole tenere un “concerto” nel nostro tempio. Si è presentata con un cestello di frutta, che voleva indicarmi di essere dolce verso di loro. Mi parlavano come se desiderassero piegarmi a essere clemente, a usare bontà, mettendo da parte la mia dura severità.

Tutti coloro che mi conoscono, sanno che io ricevo e ascolto tranquillamente tutti. Forse troppo tranquillamente, perché qualunque persona, anche se non la conosco, ha da me sempre un atteggiamento di accoglienza.

Chi aveva messo in testa a quei due, che io ero un cerbero da domare? E loro mi hanno trattato da cerbero, con la titubanza degli orgogliosi penitenti.

Poi ho scoperto. Essi sono stati prevenuti contro di me, da una persona ostentatamente rigida e antisociale. Questa aveva proiettato su di me la sua personalità.

E’ il fenomeno della proiettività. Noi tendiamo a rivestire gli altri degli abiti psichici e morali da cui tentiamo di svestirci, quasi per negare di essere ciò che siamo, nella parte più problematica di noi.

Tanto più frequente è questa proiettività, quanto meno conosciamo la persona che vestiamo con i nostri abiti sdruciti.

E questo fenomeno avviene soprattutto nelle persone, che non si esprimono e che non vogliono conoscere gli altri, e che perciò cercano di rassicurarsi immaginando gli altri, secondo uno schema che, in qualche modo, rassicuri e orient loro stessi.

La proiettività diminuisce se ci adoperiamo a conoscere gli altri per ciò che essi sono. E scopriremo in essi qualità belle e insospettate.

GCM 12.11.11