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Oggi

La serenità di un giorno!

Gesù ci avverte di non preoccuparci per il domani. E’ sufficiente affrontare il  peso della giornata, nella quale ci troviamo. Il coraggio dell’oggi, ci aiuta alla serenità.

Lo costatiamo dalla nostra esperienza.  Se snodiamo l’agire di ogni giorno passando da un’azione all’altra, scorrevolmente, nel fondo del nostro essere s’illumina la serenità. Unire alla capacità della programmazione, l’entrare poi semplicemente nell’azione che stiamo compiendo: questo è un incentivo alla pace interiore.

Camminare nell’oggi: è l’unica provvidenziale possibilità, che il disegno di Dio ci concede. Tra le molte bellezze della vita, incontriamo anche quella di non pretendere da noi, se non ciò che non stiamo facendo.

Allora gioie e amarezze sono misurate con pacata serenità: sono soltanto quelle che mi spettano oggi. E il mio oggi è sempre nelle mani di Dio. Il sapere che il mio oggi è nelle mani di Dio, rende soave o affrontabile l’oggi, dono di Dio.

Allora è necessario vivere rigidamente nell’oggi? Si e no. No, se rigidezza significa programmare la giornata e seguire il programma come il treno segue i binari. Sì, se vivo il presente dell’oggi aperto a tutto ciò che nell’oggi si presenta.  La rigidità imprigiona la creatività, inibisce la fantasia, chiude il cervello in un’unica direzione, trascurando tutte le potenzialità del cervello.

Anche Maria aveva iniziato, come il solito, la sua giornata. L’angelo l’aprì all’imprevisto, ed ella sia adattò flessibilmente. Sfuggire l’imprevedibile è condannarci all’aridità. Giudicare l’imprevisto per scoprirne l’opportunità è saggezza; scartare subito l’imprevisto è ristrettezza mentale.

GCM 02.09.11