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Fede 2

I due poli uniti dalla fede cristiana sono Dio, espresso in Gesù, e il credente che si fida di Gesù e, tramite Gesù, del Padre-Dio.

La fede, nel credente, riveste due aspetti: l’opera dello Spirito Santo, e la dinamica psichica di ognuno.
Lo Spirito Santo agisce sempre, perché non c’è persona che crede in Gesù, che possa credere senza l’azione dello Spirito Santo. Lo Spirito non abbandona il credente, sebbene il credente non riesca a rilevare, sperimentalmente, l’influsso dello Spirito. Siamo sicuri che lo Spirito sa svolgere molto bene il suo compito.

L’altra faccia del credere, è la psicologia del credente. Si inizia a credere, semplicemente credendo. Metodi per apprendere il mestiere di credenti, nessun mercato li offre. Si crede semplicemente, perché il credere è una fondamentale capacità umana per continuare a vivere.

La fede in una persona che incontriamo, e - ancor più se questa persona è Dio - la sua  personalità sicura e cristallina può coinvolgere in maniera intensa la nostra sensibilità. E’ forse una fede che cresce. A Gesù fu rivolta la richiesta: ”Aumenta la nostra fede”. Gesù ha stimato di rispondere che la fede è sempre fede, anche se piccola come un seme. Eppure psichicamente essa può assumere uno sviluppo.

Si parte dal convincimento della validità della fede stessa, in quanto essa include un valore.

Il valore ben considerato e accarezzato, prima o poi lascia scoprire la bellezza del contenuto della fede. Si entra in una atmosfera di ammirazione.
Dall’ammirazione si passa alla gioia e alla felicità per quanto si scopre. Ed è contemplazione.

Eppure tali sentimenti non sono definitivi, perché ogni scoperta della fede può ricondurre al nulla del sentimento. Il sentimento della fede resta sempre fluttuante.

GCM 08.02.13