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Dono

Dio ti ha offerto i suoi doni: ciò che sei viene da lui. Usa i suoi doni, tutti, per diventar contento nell’offrirli agli altri.

Le qualità nostre possono essere un dono per gli altri e così conducono alla felicità. Possono essere un’occasione di vanità e di autocompiacimento, e così mantengono l’insoddisfazione di noi stessi.

La creazione è una seconda circolazione di Dio che si dona. Egli si è donato nella reciproca donazione trinitaria, e ha gustato tanto la bellezza del dono, che l’ha fatto tracimare fuori di sé, nella creazione. L’universo è un dono immenso, incommensurabile, degno della grandezza di Dio.

La terra è un suo regalo, e nella terra tutto si dona: il sole, i giorni, le notti, non li conquistiamo noi, sono dati. Le piante sono dono per l’ossigeno e per il nutrimento. Gli animali ci sono donati, per essere utilizzati a nostro vantaggio.

Tutta la creazione ringrazia Dio, il munifico, ed è un continuo canto alla sua gloria.

Dentro tutto questo darsi eterno e universale, è coinvolto anche l’uomo, al quale viene data (altro dono!) la libertà, affinché lui stesso possa donarsi liberamente, attraverso il lavoro e attraverso la procreazione.

Se c’è un punto oscuro, all’interno del movimento universale del donarsi, questo può essere soltanto nell’uomo, se egli adopera la propria libertà per l’egoismo, per il non dono.

La chiamata alla vita, gloria di Dio, si unisce alla chiamata nel dono per il dono.

Perciò Gesù, quando accenna al giudizio finale, non fa appello  alla fede o alla carità, ma al dono: “Ero affamato e mi avete dato il mangiare”.

GCM 31.07.09