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Dinamica del perdono

Dio perdona davvero ai peccatori?

Non solo perdona e ama. Ama tanto che desidera far partecipare tutti alla festa della ricomposizione familiare.

Di perdono abbisogniamo tutti, soprattutto se non ci riesce perdonare agli altri. Spesso, nonostante il nostro desiderio e perfino nonostante la nostra buona volontà, il perdono non ci viene. Sappiamo che il perdono è necessario, e poi la nostra sensibilità o il nostro orgoglio, feriti, ci inceppano, e davanti al nostro offensore non scatta il perdono.

L’incapacità di perdonare ci affligge. Sappiamo che sarebbe tanto belle alleggerire i nostri risentimenti, ma la nostra debolezza ce lo impedisce.

Se questa incapacità al perdono non ci lascia in pace, se nutriamo la scontentezza per la nostra durezza, allora l’inizio del perdonare si prospetta: il dolore è l’alba del perdono.

Se a questo dolore si aggiunge la decisione della non vendetta, il perdono sta iniziando il suo percorso.

Quanto lungo sarà questo percorso? Non sappiamo. Però i primi passi sono compiuti e lo Spirito Santo sta addolcendo il nostro cuore. E’ potenza dello Spirito provocare dolcezza in noi, nei riguardi del nostro prossimo. Perciò Egli, attraverso la tenerezza, introduce al perdono.

La tenerezza ci aiuta a vedere in noi e negli altri la qualità di poveri uomini e di povere donne. Tutti allo stesso livello, perché uno solo è il Padre, e noi siamo tutti fratelli, deboli, defettibili, corredati di miserie.

Solidali nella povertà, eppure amati da Dio, esperto in  perdono, non è difficile scoprire negli altri le nostre stesse miserie, che ci inclinano al perdono.

GCM 16.03.09