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Diritto all’amore

Per la crescita corretta del bambino, gli psicologi insistono sull’amore da donare al piccolo. Se, fin dall’inizio del concepimento e poi della nascita, il bambino è amato, egli ha molte garanzie di crescere armonico.

Tutti i bambini hanno bisogno di amore, si nutrono, prima di altro, di amore. Perciò la psicopedagogia infantile indica in ogni maniera la necessità che il bambino sia nutrito dall’amore della madre e da quello del padre. Senza questo amore, il bambino nutre pesanti sentimenti di abbandonismo.

Però il bambino ha “diritto” anche a un altro amore, del quale pochissimi parlano. Ha bisogno di nutrirsi anche dell’amore reciproco dei due coniugi. Tutto l’ambiente familiare deve creare un’atmosfera di amore.

L’amore o è totale, ossia in tutto l’ambiente, o non è amore.

Si parla poco di questo amore coniugale per far crescere il bambino. Nella nostra cultura, si è proclivi ad attribuire soltanto alla madre l’obbligo di amare il bambino. Così il bambino si trova già diviso.

Se la madre non è amata dal marito, la sua “quantità” di amore è diminuita ed ella non può donare al bambino un amore integro ed integrale.

Ho scritto del diritto del bambino di respirare l’amore reciproco dei genitori. Tra i diritti del bambino, ricordati dalla carta dell’ONU, questo diritto è trascurato del tutto. Mentre si parla tanto in tutte le legislazioni “avanzate” del diritto dei coniugi a divorziare, ponendo così fin dall’inizio  del matrimonio, un ostacolo all’amore tra i coniugi.

Poi si incontrano bambini e fanciulli tristi, disadattati, turbolenti.

GCM 13.09.08