HOME

Home > ITINERARIO e PSICOLOGIA > Articoli 2009 > Strizzacervelli?

Strizzacervelli?

Una domanda strana è rivolta spesso agli sprovveduti (tra questi anche professionisti della “psi”): “ a quale scuola appartiene il tuo psicologo?”

Nulla di più deviante ed esiziale!

Diamo per scontata una semplicissima, quasi volgare, situazione di fatto. Ossia: la consulenza psicologica è, anzitutto, l’incontro di due persone.

Perciò la domanda più esatta e più importante è questa: “Quale personalità, quale maturità umana ha il tuo psicologo?”.

L’incontro tra due persone non è l’incontro tra due scuole, due cattedre, due manuali. E’ l’incontro tra una persona che domanda aiuto, e una persona disposta ad aiutare. In termini evangelici è un incontro nella carità, oppure, come sosteneva Giordani, un’occasione di amore.

Lo psicologo non è una tecnica applicata, secondo gli insegnamenti di una scuola. Egli invece è una persona, che maturandosi anche durante ogni incontro, si serve anche di una tecnica, che egli ha appreso in una scuola.

Però non è succubo di una tecnica. Anzi egli adatta la tecnica alla propria personalità, scegliendo da quella tecnica o da altre quegli elementi, che più si armonizzano con la propria persona (o personalità) e con la posizione della persona con cui è in relazione.

Lo psicologo non è caratterizzato dalla scuola, ma dal proprio grado di maturazione fisica, psichica e spirituale. Egli è una persona orientata nella vita, che offre agli altri i frutti della propria maturazione umana, spirituale. Egli non strizza i cervelli, ma dialoga con le persone.

GCM 24.10.08