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Le paure nascoste

Ho osservato le reazioni delle persone davanti a un’affermazione, per loro inattesa.

Le persone più mature e riflessive, si concedono del tempo, per riflettere.

Le persone più aperte, cercano di entrare nell’interno dell’affermazione, e quasi sempre chiedono chiarificazioni per scoprire la radice e  il procedimento mentale, seguito dalla persona che ha espresso quell’affermazione.

Persone meno preparate, ma non opposte, esprimono una frase tipo “Non sento quello che è stato detto”.

La maggior parte alla frase inaspettata controbattono vivacemente, e non raramente si dà il caso, che offendano colui che l’ha pronunciata. Sono persone molto reattive, ma con  scarsa capacità di riflettere e ancor più di sentire.

All’affermazione, che è necessariamente un’operazione conoscitiva, rispondono emotivamente per non essere turbati nel loro sistema ideativo già rigidamente formato, e perciò temono di perdere la propria sicurezza.

Proprio la reazione emotiva, che spesso si arrampica sugli specchi per trovare idee da opporre, chiude l’adito alla vera emozione. Dall’enunciato passano al controenunciato, per non scuotere la parte più importante dell’apprendimento, la libera emozione, posta al servizio della verità.

L’emozione corretta, davanti a un’affermazione inedita, si sforza di penetrare nel sentimento che sottostà alla stessa affermazione. Purtroppo chi patisce di un’emozione bloccata, si difende opponendo affermazioni, spesso solo compitate, all’affermazione udita.

GCM 03.09.09