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Vivere per essere amati

Il Padre mi ama adesso per ciò che sono, non per ciò che vorrei essere. Il Padre è intelligente ed è più concreto di me.
Ricordo che nel primo anno di collegio, ci spingevano a scrivere nel nostro diario: “Voglio esser santo, grande santo, subito santo!”. Quale infamia per un bimbo decenne! Eppure quelle frasi era opportuno scriverle, perché il diario doveva essere firmato da un superiore alquanto burbero, che non sopportava bambini vispi e intelligenti.

Il Padre mi ama semplicemente per ciò che sono in questo momento, mentre sto scrivendo le mie riflessioni. Per amarmi il Padre non abbisogna delle mie opere sublimi, ma per amarmi gli basta che io ci sia, perché Lui mi ha fatto essere. Quasi quasi aveva bisogno che io ci sia per “attivare” il suo amore.
Gesù, che ora è con me nell’amore del Padre, se ne intendeva della volontà e del cuore del Padre. Difatti faceva tutto ciò che era gradito al Padre. Ebbene affermava di essere commissionato di salvare, e non di giudicare.

Insomma è l’amore, che interessa al Padre, perché dal Padre si sprigiona l’amore per noi, per me.
Per meritare l’amore del Padre, non devo far nulla, fuorché vivere. Però l’amore del Padre non ci lascia inerti, ma continuamente scorre. Devo vivere per essere amato: la vita mia ha sempre uno scopo: l’amore del Padre.
Rabbrividisco alla notizia che alcuni vorrebbero approvare una legge, che attribuisce alla persona di chiudere l’esistenza, se la trova “inutile”. Per al Padre siamo tutti e sempre utili.

23.08.19