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Testardi

Negli Atti degli Apostoli notiamo due testardaggini. Quella di Dio, e quella dei preti e dei loro alleati.

I preti combattono Gesù, fino a farlo crocifiggere, con una acribìa destinata a opere migliori.

E Dio risuscita Gesù. Dio la vince, proprio da Dio.

Poi tocca agli Apostoli.

Pietro e Giovanni, basandosi su Gesù, restituiscono l’uso delle gambe a un paralitico. E spiegano ai presenti che con la forza di Gesù risorto sono riusciti a operare la guarigione. “Quel Gesù, che voi avete consegnato alla morte, perché fosse graziato un assassino, e così avete ucciso l’autore della vita. Ma Dio l’ha risuscitato dai morti”. I due parlano al popolo, e i sadducei, preti, li arrestano per farli tacere: testardi nel pretendere che, secondo la loro dottrina (gli Illuministi, che credono di aver inventato un metodo nuovo, ripeteranno l’errore dei sadducei), la risurrezione non esiste, e perciò fanno arrestare proprio quei due che seguivano il metodo sperimentale: “abbiamo visto!”. Dpo dibattiti pubblici e consigli privati, i due sono minacciati perché mantengano il silenzio.

Figurarsi! I due parlano ancora di più.

Allora gli Apostoli sono arrestati. E un angelo di Dio apre le porte della prigione.

Sono giudicati di nuovo, tanto che i preti li volevano uccidere. Invece si accontentano di fustigarli, dato l’intervento di Gamaliele.

Poi i preti uccidono Stefano, e intanto l’annuncio di Gesù si allarga. Saulo perseguita i cristiani. E Dio gli cambia la testa.

Insomma, testardi loro nel combattere, testardo - vincente - Dio nel convertire. La lotta prosegue ancora oggi.

Ancora oggi Dio vince. Il fatto che noi manteniamo fede in Gesù, è segno certo della vittoria testarda di Dio.  

GCM 18.04.12