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Tutto va in gloria 

“Sia che mangiate, sia che beviate o qualsiasi cosa facciate, fate tutto per la gloria di Dio” (1 Cor 10, 31). Sono queste parole suggerite dallo Spirito per la chiesa. È consolante esser convinti che nella vita del credente non esistono parentesi vuote, inutili, fuori dell’ambiente di quel Padre che ama.
Il contesto, in cui Paolo scrisse il brano presente, era per rassicurare i Corinzi, affinché non si lasciassero turbare con indicazioni di tabù. Per lui, nel credente, non esistono momenti atei. Questo è consolante per quei credenti che temono l’insignificanza della loro vita, se non è volutamente indirizzata a conseguire scopi precisi.

È importante che tutto avvenga per la gloria di Dio. E, siccome la gloria di Dio è l’uomo vivente, quello che si fa per la vita, lo si fa per la gloria di Dio: il mangiare, il bere, il dormire, il respirare.
Il credente non trascorre momenti inutili, né da giovane né da vecchio.
Quando eravamo bambini ci insegnavano, durante le preghiere del mattino, di consacrare a Dio la nostra giornata. La liturgia spesso ci invita a offrire la giornata a Dio. Oggi sappiamo che tutta la nostra vita è gloria di Dio e che è opportuno ricordarci questa verità, per far sbocciare il nostro sorriso e la nostra serenità.

Credo non sia disdicevole il ricordarci che quando ci prepariamo la colazione, o quando la cuoca prepara il pranzo, questo è allestire motivi per fare tutto per la gloria di Dio.

31.08.19