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Gesù ci mantiene vivi

La nostra fiducia si basa sulla parola di Gesù: “Nulla va annientato di ciò che il Padre ha donato”. Il Salvatore è la sicurezza di Dio sul nostro presente e sul nostro futuro.

Il giusto vive di fede. La fede, come fiducia e come speranza, è l’unico modo di vivere e di consolarci davanti al problema della vita precaria. Purtroppo la vita è tanto precaria, solamente precaria, che molti, non vedendo in essa il dono e il prestito di Dio, attuano l’eutanasia o il suicidio.

Il giusto che vive di fede, non è un uomo particolarmente dotato; è soltanto un uomo nella giusta misura di se stesso, davanti a sé e davanti a Dio. Non è un uomo allineato a un criterio estrinseco a sé (legge), ma un uomo che ritrova se stesso guardando a Dio.
Siamo giusti, se corrispondiamo alla misura donata da Dio, a iniziare dal vivere la nostra vita. Con il crescere della consapevolezza siamo giusti se seguiamo le indicazioni date da Colui che ha stabilito che noi viviamo.

Se il giusto vive di fede, è proprio perché egli evita gli dei falsi e bugiardi, e si allea a Dio. Gli dei falsi e bugiardi non sono soltanto gli idoli scolpiti davanti a noi, ma sono anche gli idoli, che curiamo e facciamo sviluppare in noi stessi: l’idolo dell’orgoglio, dell’avarizia, e perfino l’idolo della paura, del non fidarci di Dio.

La fede ci mette in accordo con Dio. Si dice appunto che la parola di Dio pota in noi i rami dell’infedeltà.

14.01.2016