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Oggi

Accettare Dio, viverlo gioioso nel nostro presente. Se non accetto il mio presente, non accetto neppure il Padre, che mi ha condotto fino al presente.

Il mio presente è sempre in Dio. Ogni mio passo, ogni mia azione accadono in lui, con l’energia che da lui fluisce. E’ ridicolo, se io mi penso come uomo che si è costruito da se stesso. Eppure c’è qualche persona che si gloria per essersi “fatta da sola”.

In Dio è il mio presente, ed è gloria di Dio il mio esserci. Non posso staccarmi da Dio, perché Dio non si distacca da me.

E tutto ciò è gioia nella sua presenza, “docezza senza fine alla sua destra”. Il salmo s’accorge della grandezza del presente, anche di quel presente futuro, che sarà il domani.

Il mio presente può essere stanco e, sotto certi aspetti, insignificante. Può essere sonnolento o attivo, mesto o allegro. Eppure è un presente meraviglioso, perché è vissuto in Dio. Anche la mia stanchezza, i miei sbagli, frutto del mio presente, sono meravigliosi. Anche il mio lento, quotidiano andare verso la totale immersione nel mio Dio, è meraviglioso.

Il presente è di Dio, anima del suo eterno esistere, che mi fa esistere nell’oggi, anima del mio esserci.

La consolazione viene dentro di noi, quando il passato e il futuro sono meno incombenti del presente, quando gli errori del passato non sono più gravidi di rimorso, e il futuro non è più temuto con angoscia, e quando il bene del passato lo godiamo perché ha reso più splendente in noi l’opera di Dio, e quando il bene futuro, che ci attende, lo sentiamo già sicuro nelle mani di Dio.

GCM 09.09.11