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Peccatore meravigliato

Forse si può vedere sotto un’altra prospettiva.

Critiche più o meno feroci oggi i benpensanti e gli integri scagliano contro i preti, perché predicano in un certo modo e agiscono frequentemente in modo opposto. Si dice che è inutile ascoltarli, perché errano nella loro condotta.

L’altra prospettiva è invece di commossa meraviglia. Anche attraverso questi peccatori Dio comunica la “sua” verità e la “sua” grazia.

Commuove il fatto che anche attraverso Giuda, Gesù comunicava alla gente verità, guarigioni, grazia.

E poi, perché fare tanto i puri scandalizzati nel criticare i comportamenti del clero, quando siamo convinti che nessuno è senza peccato, e quindi non vanta il diritto di scagliare la prima pietra.. Si tratta di fariseismo non di nobiltà d’animo.

Anche il prete ripete con Maria: “Ha visto la bassezza del suo servo, e proprio perciò tutte le generazioni lo dichiareranno beato”.

Dio guarda i cuori. Conosce il cuore del peccatore. E proprio a lui affida il compito di trasmettere amore. Questo è meraviglioso. Le selezioni degli insegnanti, degli ufficiali dell’esercito, dei bancari, s’attengono ai curriculum. Dio sceglie perché e come vuole; anche perché sa che, frequentando le cose di Dio, anche senza nessun merito, queste cose a poco a poco lasciano l’impronta salvifica, in chi sta dalla parte di Dio, per collaborare.

Questo meraviglia, questo commuove, questo lascia immagato lo stesso prete, quando s’accorge di essere “strumento nelle mani di Dio”; “vaso di salvezza” come Gesù disse a quel mascalzone di Paolo di Tarso.

GCM 26.02.13