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Sale e luce

Gesù afferma, con un coraggio inaudito e con una sicurezza sbalorditiva: “Voi siete il sale della terra” e “Voi siete la luce del mondo”.

Gli uomini, che brulicano a miliardi su questa terra sempre inquieta, sono scipiti, sciocchi, senza sale, per quanto si diano da fare per sembrare belli, forti e soprattutto intelligenti. Eppure senza di noi non hanno sapore. Il sapore di eternità e di divino, che rende bella la vita, per quello che è. Siamo granelli infinitesimali di sale.

Come possiamo attribuire sapore alla massa dell’umanità? Semplicemente con la nostra fede, che si ingravida di Vangelo e di Eucarestia. L’Eucarestia ci rende sale della terra.

Perdere l’Eucarestia, trascurarla come insignificante, è perdere il nostro sapore, quello che è destinato a noi e al mondo.

Senza Eucarestia siamo sciocchi noi e contribuiamo a far sciocchi gli altri.

Quei cattolici che ho udito proclamare “Sono credente, ma non praticante”, non si accorgono che pronunciano una enormità contraddittoria. Infatti è l’Eucarestia che fa la Chiesa, e non la consociazione di persone oneste.

Gesù dice di noi: “Voi siete la luce del mondo”. Se non lo dicesse Gesù, che sa quel che dice, sarebbe una pazzia. Lui lo può dire, e lui fa parte di quella “squadra” che fin dall’inizio “disse e la cosa si realizzò”.

Per arrivare ad affermare che noi, discepoli, siamo luce, Egli tenne conto della realtà originale. Infatti noi parlando di Gesù, affermiamo che lui è “Luce da luce” (il Credo). Di sé Gesù afferma “Io sono la luce del mondo”. E associandoci alla sua luce, lui ci trasforma in luce del mondo.

GCM 12.06.12