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Siamo risorti  

Ci dicono, anche i musulmani, che la risurrezione nostra è destinata al futuro. Sento cantare, ai funerali cristiani: “Io credo: risorgerò” Paolo invece mi assicura: “Siete risorti in Cristo”. Cioè la nostra risurrezione è già avvenuta, ora attendiamo semplicemente la sua manifestazione, che attende la nostra morte, e poi la fine dei tempi per assumere nella persona risorta, anche la completezza dell’unione soma-psiche.

“Se voi siete risuscitati insieme al Cristo, cercate le cose in alto, dove è il Cristo che siede alla destra di Dio, pensate alle cose in alto, non alle cose sulla terra. Siete morti infatti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio. Quando Cristo apparirà, la vita vostra, allora anche voi con lui sarete mostrati nella gloria” (Col 3, 1-4).

Il testo è chiaro. Siamo già risorti in Gesù, essendo corpo di Cristo e membra delle sue membra. La sua sublime realtà è già la nostra realtà. È il nostro vivere nel tempo, è un vivere da risorti.

Noi viviamo già nel mistero integrale di Gesù. Certamente il passaggio psichico dalla fede alla percezione immediata del contenuto della fede, non è automatico, e probabilmente è necessaria una percezione tanto pura e potente, che solo dopo la nostra morte sarà chiaramente possibile e attuale.

Certamente Gesù, che viene in noi nell’Eucarestia, è il Gesù risorto, che si attua anche come viatico, senza per nulla perdere il suo statuto di Risorto. Da Risorto accede al nostro mistero di risorti, ma sempre restando noi nei pericoli del tempo.

04.02.2016