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Completare l’incarico  

“Scappa perché Erode ti cerca per ucciderti!”. A Erode non era bastata l’uccisione di Giovanni il Battezzatore per completare i suoi bagordi, ma temeva Gesù, perché in lui vedeva Giovanni risuscitato. Il solito spettro di Banco.

Gesù si rifugia, perché non aveva paura di Erode, ma perché la sua missione non era ancora compiuta. Gesù dice di dover “ancora camminare”. Gesù è cosciente di esser profeta, e anche del destino dei profeti. Accetta il proprio destino, sapendo di essere protetto dal Padre per tutto il tempo necessario.

Alla fine Gesù fu giustiziato, secondo la giustizia degli uomini che conduce a morte. La giustizia che viene da Dio, conduce invece alla vita eterna.

Non Erode uccide Gesù, non Caifa, non Pilato. Gesù è ucciso dal popolo che grida il “Crucifige, crucifige!”: il popolo, il beneficato, l’elevato al rango di figlio di Dio! Sconoscenza? Ignoranza? Acquiescenza a quei mestatori, guidati dal potere, che si vogliono sbarazzare di Gesù. Quel Gesù il quale vuole rendere libera quella gente, che il potere teneva suddita, umiliata.

Eppure ciò non va contro il destino profetico di Gesù, ma stranamente lo conferma, perché nessun profeta è ucciso fuori Gerusalemme.

Dove Dio ha previsto la morte di ognuno di noi, profeti di Gesù, perché il mondo deve vedere la nostra luce ed è costretto a lodare Dio, che crea ogni luce, anche la nostra.

7.10.16