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Anche nella noia, Dio

La tentazione di insignificanza è alla porta di tutti: giovani e an-ziani. Il non essere a livello di ciò che ci proponiamo di raggiumgere o il semplice trascorrere la giornata senza entusiasmo o ammalati (anche di noia), mettono nel nostro sentire quel sapore rancido di sentirci inutili, perfino quando la nostra giornata è stata “carica”.

Da qui la tentazione della tristezza.

Eppure Lui, il Padre, non è inattivo verso di noi, neppure il tempo di un battito di ciglia.

L’amore di Dio è eterno, non ha sosta, nemmeno quando noi ci sentiamo inutili e ci buttiamo via. L’attività amante di Dio verso di noi, fa-scia tutta la nostra giornata e tutta la nostra nottata e tutta la nostra vita. Dio sa ricavare la salvezza anche dalla nostra noia. E se, nella nostra noia, ci ricordassimo del perenne e attivo amore di Dio per noi, allora fio-rirebbe in noi la tenerezza verso il suo amore, la riconoscenza e la sem-plice preghiera e la nostra noia si accenderebbe di speranza e di lode.

Quella lode, per la quale Dio ha creato l’uomo e l’universo. La gloria di Dio è l’uomo vivente. Vivente non eroico.

Forse, nei momenti di noia o di sofferenza, se si sprigionasse la luce dell’essere lode di Dio, i nostri anni li troveremmo validi e dono.

Per Dio che ci ama, nessun istante del nostro esistere è insignifi-cante, sebbene noi o il giudizio di chi ci attornia crediamo che “non valga la pena”.

Non ci hanno insegnato che ogni respiro, ogni passo, ogni sguardo, sono doni per i quali ringraziare. Non ci hanno detto che dopo aver pregato si deve ringraziare il Padre per averlo pregato.

22.01.19