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Sperimentare Dio

L’amore viene da Dio. L’amore autentico, che non ha parentela stretta con fare all’amore. Perciò ogni amore e ogni autentica forma d’amore sono da Dio.

Anche i minimi gesti, le piccole espressioni d’amore vengono da Dio. Il mio semplice saluto quotidiano, la mano donata, il sorriso, il perdono, sono tutti amori.

Giovanni dice: chi ama il prossimo conosce Dio. Conoscere, nel linguaggio semita, equivale ad avere esperienza. Chi ama ha esperienza di Dio.

Sperimenta Dio presente nel prossimo. Soprattutto sperimenta Dio in se stesso, perché opera proprio alla stregua di Dio, che è amore.

Quante persone cercano l’esperienza del divino, nel fuggire da tutti per raccogliersi! Non accorgersi degli altri per curare il proprio raccoglimento! Sforzarsi di sentire fervori di preghiera!

La strada è molto più a portata di mano. Vuoi sperimentare il tuo “essere divino”? Ama il prossimo. Colui che ti è accanto, che abbisogna di soccorso, soprattutto del nobile soccorso, quello di essere perdonato settanta volte sette.

Amare è sperimentare Dio in noi stessi.

Come giungere ad amare il prossimo, noi che siamo impastati di orgoglio, di egoismo, di paura di essere oppressi dagli altri? Noi siamo deboli, ma anche per amare, il nostro aiuto viene dal Signore che ha fatto cielo e terra. La preghiera è la partenza. Non si comprende bene il cristiano che abbandona la preghiera per dedicarsi alle opere sociali.

Il tragitto è semplicemente questo: dalla preghiera all’amore, dall’amore all’esperienza di Dio.

GCM 08.01.10  pubbl. 01.07.10