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Libertà

La libertà per molti è un regalo, per il quale ci viene dato il potere di usarlo e di abusarne: un nostro possesso indiscutibile. Per altri è una dotazione dell’uomo, come la vista e l’udito: una dotazione affinché l’uomo svolga meglio il proprio mestiere e dovere di uomo.

Le due prospettive sono inconciliabili, esse richiedono una scelta di campo. Però già questa scelta la sia attua, utilizzando la stessa libertà, dalla quale non siamo liberi di esimerci.

La libertà include il dovere e la costrizione di essere liberi, poiché qualunque uso noi facciamo della libertà, quest’uso richiama la stessa libertà. Anche quando rifiutiamo di agire liberamente, lo stesso rifiuto è originato dalla libertà.

La via migliore è quella di guardare la libertà, di cui siamo naturalmente dotati. Scoprirne il valore, la consistenza, la finalità intrinseca, e poi adeguarci liberamente alla natura stessa della libertà per essere in armonia con noi stessi.

Se la nostra libertà è una naturale dotazione nell’essere uomini, è la scoperta dello scopo della nostra vita che ci indica l’uso della stessa libertà.

Perché sono fatto?  Per chi sono fatto? Per raggiungere il mio scopo, utilizzo la mia libertà e tutto il complesso mirabile delle mie dotazioni.

Sono fatto per la morte? Così vuole Heidegger. Allora sono  libero solo di morire. Ma siccome non posso scegliere l’ora della mia morte, ricorro al suicidio.

Sono fatto per la vita e per l’immortalità? Allora la mia libertà è solo al servizio della vita in ogni sua manifestazione.

Sono fatto per Dio? Allora la mia libertà abbraccia Colui, che solo mi immette in Dio: Gesù.

GCM 23.04.10   -  publicato 18.06.10