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Amare Dio - 2

Lasciarci amare da Dio, è davvero un ritornare bambini, che riescono a vivere solamente se si lasciano curare e amare dalla madre. Nel bambino il lasciarsi amare è inconsapevole: lui quindi non sa gustare l’amore materno. Nell’adulto l’essere amato da Dio è consapevole e ricco di riconoscenza.

Lasciarsi amare da Dio è anche lasciarsi guidare da Dio. Seguire le sue direttive. Gesù, che gustava in larghezza l’amore del Padre, gioiva nel “fare sempre la sua volontà”. La volontà di chi ama è sempre una volontà d’amore, una volontà tesa a tutto il bene dell’amato, priva totalmente dell’aspettarsi un  ritorno.

Nell’amore umano, inquinato dall’attesa del ritorno, è implicito il dispetto per l’ingratitudine o per il fallimento del piano programmato per il figlio. In Dio non esiste alcun dispetto per l’allontanamento dei figli, ma solo attesa e festa. Come nel Padre del figliol prodigo e ingrato.

Fare la volontà di Dio. Che sia chiaramente dei Dio. Lontana dall’essere attribuita a Dio la volontà degli uomini, inferiori o superiori a noi che possano essere. La volontà di Dio, seguita produce necessariamente gioia, perché essa è immersione nell’amore.

Si nota la convergenza tra l’amare Dio e il compiere la sua volontà. Non solamente convergenza, ma reciprocità e scambio: amo Dio e compio la sua volontà, compio la sua volontà e perciò amo Dio. I termini sono intercambiabili, proprio perché attuano quel “avvenga in terra la stessa volontà che è nei cieli”.

Il vero amore di Dio è invasivo e pervasivo in noi, come nella Trinità, nella quale le persone si amano tanto da essere pervase della stessa divinità...dell’altra persona.

GCM 22.01.10