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Intelligenza e fede

Questo pomeriggio mi è stato chiesto, come mai una persona come me, dotato di intelligenza e di capacità, ha la fede. In altre parole: nonostante io sia intelligente, ancora credo.

La risposta è semplice: io credo appunto perché sono intelligente. Ho utilizzato la mia intelligenza per cercare la verità, e mi è stata donata la fede.

Il libro della Sapienza dice press’a poco così: “ho pregato e mi è stata donata la sapienza”.

L’Apostolo conferma: “la sapienza non è di questo mondo... parliamo di una sapienza divina avvolta nel mistero, che resta nascosta... Nessuno dei dominatori del secolo presente la conobbe. Se l’avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore”.

Perciò l’intelligenza umana raggiunge il proprio apice, proprio quando si completa con questa sapienza avvolta nel mistero, che è la fede.

“Avvolta nel mistero”, o - secondo il greco - “nel mistero”. E’ una sapienza che penetra il mistero, e ci vive dentro.

La porta che conduce a questa sapienza, a questo sapore del mistero, è semplice: Gesù, e questi crocifisso.
Sfuggire Gesù in qualunque maniera, preclude il gusto della sapienza.

Le modalità di approccio a questo apice del sapere umano, non seguono le metodologie della ricerca scientifica, seguono la via dell’esistere. La scienza si acquista con l’intelligenza, la fede penetra in noi semplicemente con la vita. Vivendo si crede, credendo si vive.

Perciò solo le persone veramente intelligenti e integrate in  sé con il vivere, sono capaci di credere. Lo Spirito che crea, crea la fede. Noi l’accettiamo, gioiosi e riconoscenti.

GCM 21.07.10, pubblicata 27.12.10